[et_pb_section fb_built=”1″ admin_label=”section” _builder_version=”3.22″][et_pb_row admin_label=”row” _builder_version=”3.25″ background_size=”initial” background_position=”top_left” background_repeat=”repeat”][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” custom_padding__hover=”|||”][et_pb_image src=”https://linguasarda.com/wp-content/uploads/2023/03/DIZIONARIO-ETIMOLOGICO-DELLA-LINGUA-GOTICA.jpg” title_text=”DIZIONARIO ETIMOLOGICO DELLA LINGUA GOTICA” _builder_version=”4.4.8″][/et_pb_image][et_pb_text admin_label=”Testo” _builder_version=”4.4.8″ background_size=”initial” background_position=”top_left” background_repeat=”repeat” text_orientation=”justified” use_border_color=”off” border_color=”#ffffff” border_style=”solid”]
L’autore Salvatore Dedola con questo Dizionario colma un vuoto a livello mondiale, e al contempo innova radicalmente il pensiero e la dottrina relativi a questa loquela, la prima tra le lingue germaniche apparse alla storia.
Dedola scardina ab imo le credenze, cullate nell’ideologia e mai provate, che la lingua gotica avesse radicato i primi vagiti entro i ghiacci del Mar Baltico. Al contrario Dedola dimostra scientificamente che tutte le lingue europee, quelle del sud come quelle del nord, non sono altro che il lascito finale dell’immane giacimento linguistico prodotto sul Delta dall’Homo Sapiens durante i suoi millenari flussi di trasferimento dall’acrocoro etiopico.
In tal guisa la lingua gotica, staccandosi dal Delta e convergendo fortunosamente nei millenni sulla Bassa-Svezia mediante le solite e notissime procedure del vēr sācrum, rifluì poi lungo la Vistola durante l’Impero Bizantino, rimanendo sempre etimologicamente affratellata a tutte le altre lingue mediterranee e basso- europee apparse in lungo tratto di epoche per l’intero tessuto europeo.
Pertanto la lingua gotica di per sé partecipò storicamente alla narrazione complessiva che rese il Nilo, le sponde africane e cananee, la Mesopotamia, l’intero Mediterraneo autori dell’immensa fioritura che riempì tutta l’Europa di nuovi palpiti civili ed economici, rendendo l’attuale Europa un patrimonio inesauribile di linguaggi e tradizioni che ne costituiscono la spina dorsale.
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