Il Natale

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NATALE ERA LA PIU’ GRANDE FESTA DELL’ANNO.

PUḌḌU (Méssa di Buḍḍu) in tutta la Sardegna (Missa de Buḍḍu, Missa de is Puḍḍas) è la ‘Messa di Natale’, celebrata la sera del 24 dicembre in ora tale che il momento della nascita di Gesù corrisponda regolarmente con la mezzanotte.
Wagner è convinto che tale Messa abbia a che fare con i polli, e cita a rinforzo la corrispettiva misa del gallo spagnola. Ma si sa che i polli (galli, galline) vanno a dormire al calar del sole, e si svegliano all’alba. Orari che non corrispondono a quello della Messa celebrata dai Cattolici. In questo contesto, sembra chiaro che gli Spagnoli si ritrovino il modo di dire moderno come traduzione paretimologica (e omologazione al semantema del lat. pullus) di un termine mediterraneo non più compreso. Così è per il sardo puḍḍu.
L’enigma del sardo puḍḍu inteso come ‘pollo’, e parimenti dello sp. gallo inteso come ‘pollo’, è svelato dall’etimologia, che ha la base nell’akk. pūdu, būdu (un genere di festa). Il fatto che il sardo (e sardiano, oltreché mediterraneo) puḍḍu, buḍḍu abbia in origine significato, per antonomasia, una festa, la dice lunga sull’importanza di tale festa, la quale, cadendo al solstizio d’inverno e quindi al Capodanno solstiziale, doveva essere la più importante dell’anno. Infatti tale festa dava avvio ai riti della morte e resurrezione del Dio della Natura, rito che poi dalla nuova religione fu incanalato nel Carnevale. La tradizione cristiana del Natale, sovrapponendosi alla tradizione pagana, non riuscì ad estinguere il termine mediterraneo, che ancora sopravvive in Sardegna.

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